Centro di Mejaniga
Riqualificazione Urbanistica ed Architettonica a Cadoneghe - Padova
Il progetto si pone l'obbiettivo di riqualificare l'area centrale della frazione di Mejaniga del comune di Cadoneghe che è attraversata da via Gramsci, arteria di connessione urbana principale lungo la quale sono posti i principali edifici pubblici e istituzionali (la Sede Municipale, la Chiesa di S. Antonino, la Biblioteca Civica, l'ex Cinema Parrocchiale, etc.) e gli spazi aperti di aggregazione (piazza Insurrezione, il sagrato della Chiesa, la piazzetta antistante la Biblioteca Civica, la nuova piazza di recente costruzione antistante il centro fisioterapico).
Mejaniga attualmente è un susseguirsi di edifici e aree pubbliche posti lungo via Gramsci, “episodi” urbanistico-architettonici che non riescono a identificare un luogo tale da essere riconosciuto dalla collettività come il “centro” del paese. Nella tradizione, non solo locale, il “centro” viene psicologicamente associato al concetto di “piazza” intesa, non tanto e non solo come spazio aperto, ma piuttosto come spazio “vissuto”, come l' “Agorà” dei Greci o il “Foro” dei Romani: luogo in cui si svolgono le attività della vita pubblica, in cui interagiscono i poteri istituzionali, religiosi, commerciali della città e soprattutto luogo “simbolo” del paese.
Cadoneghe attualmente di spazi piazze ne ha a sufficienza senza però riuscire ad avere un “centro”, inteso come luogo di aggregazione e di socializzazione in cui i cittadini riescono a identificarsi e perciò a sentirlo proprio in quanto appartenente al vissuto quotidiano.
Assodato che le piazze già esistono nel territorio circostante l'area di progetto, ma che non riescono ad essere identificate come “Agorà” dai cittadini, bisogna allora chiedersi cosa serve loro affinché lo diventino: perché non funzionano come catalizzatori della vita quotidiana?
Secondo il nostro parere è la pluralità di attività che si sviluppano in un luogo ciò che lo rende vivo, pluralità che determina capacità di attrazione a molteplici livelli e in diversi momenti della giornata e in diversi giorni della settimana. Perché tutto questo avvenga è necessario che si concentrino in un unico spazio pubblico più attività, siano esse istituzionali, commerciali, direzionali e residenziali. Solamente un mix equilibrato di tali fattori può far sì che un luogo pubblico diventi “la Piazza”, intesa come centro del paese, e non solamente un' altro spazio vuoto tra gli edifici.
L' IPOTESI PROGETTUALE
La nuova piazza
La soluzione progettuale proposta per la riqualificazione della zona centrale della frazione di Mejaniga ha l'obbiettivo di dare forma urbanistica e architettonica al nucleo centrale del paese.
L'area di progetto è antistante il sagrato della chiesa di S. Antonino e la piazzetta della Biblioteca Civica che si affacciano su via Gramsci e sono tra loro separati da via S. Pio X. Essi sono continuamente attraversati dal sostenuto e continuo traffico veicolare locale.
Innanzitutto sarebbe opportuno, a nostro avviso, unificare i due spazi pubblici appena citati eliminando il tratto di Via S. Pio X tra l'incrocio con via Gramsci e la Biblioteca Civica, consentendo l'accesso dei veicoli dei residenti in tale tratto di Via S. Pio X esclusivamente da via Petrarca, rivedendo la viabilità locale come verrà in seguito specificato.
Tale semplice intervento definisce la zona nord della futura area centrale di Mejaniga che, assieme alla proposta progettuale per l'area di concorso, configurerà il futuro centro di aggregazione e sviluppo delle attività sociali, economiche, istituzionali e religiose della comunità locale.
La nostra ipotesi prevede un nuovo spazio aperto lungo il lato sud di via Gramsci, racchiuso a ovest e a sud da un nuovo edificio e a est dal ristrutturato ex Cinema Parrocchiale. La frattura tra gli spazi a nord e a sud di via Gramsci sarà ricomposta utilizzando, da un lato dossi dissuasori e isole spartitraffico e, dall'altro, una pavimentazione a cubetti di porfido alla stessa quota delle attuali piazze adiacenti per segnalare visivamente e acusticamente agli automobilisti la presenza di un'area pedonalizzata il cui attraversamento comporta la necessità di procedere ad andatura ridotta, con la necessaria attenzione per il possibile attraversamento dei pedoni.
Con quanto appena esposto, vista l'impossibilità di deviare lungo altri percorsi tutto il flusso viabilistico locale, si cerca innanzitutto di far comprendere all'automobilista che sta avvicinandosi ad un'area pedonalizzata e che sta per attraversarla e, pertanto, deve adottare una guida molto prudente.
A lungo andare gli accorgimenti proposti indurranno l'automobilista locale a scegliere inconsapevolmente percorsi alternativi, liberando così da parte del traffico tale zona. Questa “sutura” lungo la parte di via Gramsci che va dall'incrocio con via Dante Alighieri all'incrocio con via Giulio Zanon, permetterà di creare un unico spazio in cui la cittadinanza potrà ritrovarsi, il fulcro della vita sociale della frazione di Mejaniga e dell'intera comunità locale di Cadoneghe.
La nuova piazza a sud di via Gramsci è delimitata dal recuperato volume dell'ex Cinema Parrocchiale e da un nuovo edificio che fa da sfondo alla piazza. La forma di questo fabbricato è determinata dalle condizioni urbanistiche e architettoniche circostanti: l'edificato allineato lungo strada di via Gramsci, la particolare rotazione della chiesa di S. Antonino rispetto alla strada e l'arretramento del recente fabbricato del centro fisioterapico rispetto all'allineamento fronte strada dell'edificato della via principale.
Il nuovo fabbricato in progetto, che a ovest è allineato con gli edifici posti lungo via Gramsci, nella sua parte centrale ruota la sua facciata disponendola parallela a quella della Chiesa di S. Antonino. Infine si riallinea parallelamente a via Gramsci in posizione arretrata rispetto all'edificato lungo strada, ma allineato rispetto al recente edificio del centro fisioterapico.
La recente costruzione di questo fabbricato ha alterato completamente il fronte sud di via Gramsci, stravolgendo il preesistente consolidato assetto urbanistico che era costituito da una cortina edilizia lungo strada composta di piccoli fabbricati, espressione di un'edilizia spontanea, e di retrostanti spazi verdi utilizzati a giardino o a orto urbano di proprietà.
L'arretramento del fabbricato e la realizzazione della piazza antistante ha comportato anche lo stravolgimento della percezione visiva dell'ex Cinema Parrocchiale. Infatti, in passato, quello che risultava visibile era solamente la sua facciata essendo inserito nell'edificazione continua di via Gramsci. Ora, invece, è diventato suo malgrado “quinta” involontaria della recente piazza antistante il centro fisioterapico, spazio architettonicamente non risolto che si configura più come “vuoto urbano” che non come “piazza” nell'accezione precedentemente definita.
La riqualificazione dell'ex cinema
La nostra ipotesi progettuale prevede il mantenimento e il recupero dell'ex Cinema Parrocchiale, che diventa anche elemento limitatore verso est della nuova piazza in progetto. Essa sarà perciò delimitata dal nuovo edificio e dal volume recuperato dell'ex Cinema, elementi che determinano una precisa “misura” dello spazio urbano in relazione anche con le dimensioni degli altri manufatti (soprattutto la chiesa di S. Antonino, la Biblioteca Civica). Recuperando il fabbricato dell'ex Cinema Parrocchiale si provvederà anche a dare maggior decoro alla recente piazza antistante il centro fisioterapico poiché attualmente la “quinta” ad ovest di tale luogo è costituita dal lato dell'ex Cinema, prospetto originariamente non pensato per tale fine.
Dovendo essere il nuovo spazio urbano da noi proposto il centro delle attività della comunità locale, è necessario che sia l'ex Cinema che il nuovo fabbricato contribuiscano a tale fine. Si prevede, pertanto, che l'ex Cinema una volta recuperato venga riutilizzato come centro civico polivalente in grado di ospitare molteplici attività. Si prevede, pertanto, di riutilizzare l'attuale volume per insediarvi una sala polivalente da 144 posti a sedere, in grado di ospitare conferenze, riunioni, rappresentazioni teatrali, mostre e convegni a carattere locale e provinciale. Data la collocazione all'interno di un contesto urbano nel quale sono già presenti problemi legati alla mobilità, non si ritiene opportuno un centro civico di maggiori dimensioni che necessiterebbe di una dotazione infrastrutturale (viabilità e parcheggi) che l'area di progetto non appare in grado di sopportare.
Al volume recuperato dell'ex Cinema si accosta il nuovo fabbricato determinando così un unico elemento urbano nel quale vengono collocate le attività necessarie a rendere viva la piazza. Nell'angolo sud-est della piazza è localizzata la hall d’ingresso del centro civico polivalente alla quale si accede da un sottoportico che mette in comunicazione la nuova piazza aperta su via Gramsci con il parco posto a sud del nuovo fabbricato che fronteggia i condomini che delimitano il lato meridionale dell’area di progetto. Presso la hall del centro civico è localizzata l’area della reception e il guardaroba. Da qui un corridoio conduce all’ingresso della sala polivalente che è localizzata nel recuperato volume dell’ex cinema. Tale sala a pianta rettangolare avrà copertura lignea composta da travi e tavolati in legno poggianti sui muri d’ambito dell’attuale edificio con il palco sopraelevato posto a sud, dietro al quale saranno localizzati i servizi igienici e i locali di servizio.
Il fabbricato dell’ex Cinema Parrocchiale è posto tra la nuova piazza di progetto e quella di recente realizzazione antistante il centro fisioterapico e crea una barriera fisica tra i due spazi urbani. Se da un lato la presenza di tale volume edilizio permette di delimitare gli spazi sopra accennati determinando così spazi urbani con dimensioni proporzionate alla scala dei manufatti edilizi attigui, d’altro canto si frappone alla loro connessione. In virtù anche del fatto che l’unico elemento edilizio dell’ex Cinema degno di essere salvaguardato appare essere la facciata, mentre il resto dell’edificio non possiede particolari pregi architettonici, si è pensato di conservarla anche come memoria storica dell’edilizia locale. Si propone pertanto di mantenerla e restaurarla “isolandola” però dal volume dell’ex Cinema, creando un passaggio coperto, un sottoportico che mette in comunicazione le due piazze sopra citate. Al fine di garantire la staticità della facciata esistente dell’ex Cinema, la si collegherà strutturalmente in copertura al volume recuperato dell’ex cinema ed eventualmente la si rinforzerà staticamente intervenendo sul lato verso il sottoportico, dal quale una vetrata permetterà ai passanti di vedere l'interno della sala polifunzionale.
Il parcheggio interrato
Come precedentemente accennato, il sottoportico in prossimità della hall d’ingresso, dove è anche collocato un ascensore che permette di accedere al parcheggio pubblico interrato, mette in comunicazione la piazza con il parco.
Sul lato ovest della piazza è, inoltre, presente un altro passaggio coperto che permette la connessione pedonale tra la piazza ed il parcheggio in superficie posto lungo via Cesare Cantù.
Il parcheggio interrato, di mq 1245 al netto dei vani scala e locali accessori, occupa buona parte dell’area di progetto non edificata e consente di fornire un adeguato numero di posti auto pubblici, oltre ai box chiusi destinati ai proprietari delle unità immobiliari del complesso. A tale parcheggio le auto accederanno da via Cesare Cantù, che si prevede di rendere a senso unico di marcia, mediante una rampa unica di ingresso e uscita. Come già accennato lungo via Cesare Cantù è previsto anche un parcheggio a cielo aperto per la sosta breve di chi dovrà fruire dei servizi localizzati presso la nuova piazza.
Il nuovo fabbricato commerciale-direzionale-residenziale
Nel nuovo fabbricato al piano terra saranno localizzati, oltre a due vani scale dotati di ascensore che conducono ai vari livelli dell'edificio, gli spazi per le attività commerciali. Si prevede possano insediarsi, oltre al centro civico già descritto, quattro attività commerciali anche se la flessibilità della pianta (libera da sostegni strutturali intermedi), e quella dei prospetti (con aperture non vincolate a rigidi schemi compositivi ma liberamente posizionate in facciata) permette di modificarne il numero in base alle necessità.
Al piano primo vi sarà, invece, la presenza di quattro attività direzionali mentre al secondo di quattro appartamenti. Come sopra accennato, data la flessibilità del fabbricato garantita dalla sua disposizione planimetrica dove ogni vano scala serve per ogni livello due unità poste ai suoi lati, sarà sempre possibile modificare la suddivisione e/o la destinazione di tali unità secondo le necessità o le indicazioni fornite dal mercato immobiliare. A nostro avviso la collocazione al piano terra del centro civico e delle attività commerciali, al piano primo di quelle direzionali e al piano secondo di quelle residenziali crea un mix di funzioni che contribuisce a rivitalizzare il luogo centrale del paese.
Anche la volumetria del fabbricato nasce, da un lato, dalla stessa logica che ne ha determinato la disposizione planimetrica, ovvero dagli input ricevuti dal contesto circostante, e dall'altro lato, dalla necessità di determinare un oggetto architettonico che identifichi la presenza del luogo simbolicamente più importante del paese. La discontinuità altimetrica dei suoi prospetti è dovuta alla presenza nell'area circostante di elementi architettonici dissonanti sia volumetricamente che figurativamente. La presenza di edifici così diversi tra loro ci ha indotto a non cercare di ricomporre un antecedente disegno urbano poiché le recenti trasformazioni urbanistiche hanno alterato completamente i luoghi. Si è, invece optato per un edificio che con la sua articolazione volumetrica diventi elemento figurativo importante per il luogo, cercando di segnare l'ingresso alla piazza (l'angolo tra via Gramsci e via Cantù), di nascondere i condomini presenti nella zona meridionale dell'area di intervento e di interagire urbanisticamente con i fabbricati contigui attraverso l'altimetria mutevole dei suoi prospetti.
La libera composizione delle aperture nei prospetti, la creazione di sfondamenti (logge e porticati) perpendicolari al piano di facciata, rendono articolato e vivo l'edificio così come dovrebbero esserlo la piazza ed il parco su cui si affaccia.
Il parco urbano
Tra il lato sud del nuovo edificio, il fronte settentrionale dei condomini esistenti lungo il limite meridionale dell'area di intervento e il parcheggio posto lungo via Cantù, si prevede di realizzare un piccolo parco urbano che si sviluppa linearmente da est ad ovest, dove aree verdi, alberature e panchine permetteranno ai cittadini di godere di uno spazio pubblico più intimo e tranquillo dove rilassarsi e permettere ai bambini di giocare al sicuro dai pericoli della strada. Le panchine, presenti sia nel parco che nella nuova piazza, saranno rivestite con lastre di porfido, come la pavimentazione sia della piazza che dei viali pedonali del parco.
Sarà lastricato anche il vicolo presente tra l'ex Cinema e il recente fabbricato del centro fisioterapico, vicolo sul quale si apriranno le uscite di sicurezza della sala polivalente del centro civico. Infine si prevede di pavimentare il parcheggio a sud dell'area di intervento lasciandolo, come tutt'ora, ad uso degli inquilini del condominio.